Vai al contenuto
latuastellaguida.com

Recensione: Sospesi a Málaga di Víctor Volupté

Maggio 25, 2025
Sospesi a Málaga

Ci sono libri che non si leggono soltanto. Si assaporano. Si sentono sulla pelle, come la brezza calda di un pomeriggio primaverile, come una carezza sul cuore che non avevi chiesto, ma che arriva proprio quando ne hai bisogno.

Sospesi a Málaga” di Víctor Volupté è esattamente questo: una storia che ti accarezza l’anima, ti attraversa come un tramonto dorato e ti lascia con il desiderio di ritrovare te stessa.

In questo articolo troverai:

La mia lettura di Sospesi a Málaga

Quando ho iniziato a leggere questo romanzo, l’ho fatto come faccio spesso nei pomeriggi di primavera: con la finestra aperta, il profumo dei fiori che entra lieve nella stanza, e la luce dorata del sole che accarezza le pagine.

Non immaginavo che sarebbe stato un viaggio così intenso. E invece, pagina dopo pagina, mi sono ritrovata dentro la storia di Lorena, una donna che potremmo essere tutte noi. Una donna che ha aspettato, che ha messo in pausa i propri sogni per amore, per abitudine, per paura. E che a un certo punto decide: basta. Vado. Per me.

libro ambientato a Malaga
Sospesi a Málaga di Víctor Volupté

Le emozioni che mi ha regalato

Leggere questo libro è stato come entrare in uno specchio emotivo. Lorena mi ha parlato con voce chiara e ferma, ma anche fragile e stanca. Come capita spesso a quando sentiamo che qualcosa non torna, ma non riusciamo ancora a darle un nome. Mi sono riconosciuta nei suoi silenzi, nei suoi dubbi, in quel bisogno silenzioso di essere vista, ascoltata, scelta.

Ho sentito la sua fatica quotidiana, quel compromesso continuo tra “essere per gli altri” e “sentirsi ancora intere“.

È qualcosa che conosco bene, e che in tante affrontano ogni giorno. Ma è stato anche un libro che mi ha risvegliata. Che mi ha ricordato quanto sia necessario, a volte, fermarsi e chiedersi: “E io, dove sono in tutto questo?”.

C’è stata una frase, semplice, che ho sentito forte come una campana dentro il petto: quel momento in cui Lorena si sceglie.

Non vi anticipo nulla, ma vi assicuro che è un passaggio che fa vibrare il cuore. Come un rituale interiore, come un arcano che finalmente si svela.

L’erotismo, quello che accende l’anima

E poi ci sono quei momenti… intensi, sensuali, profondi. Le scene più erotiche del libro non sono mai volgari, mai gratuite. Sono pura alchimia. Un incontro di corpi che diventa un incontro di anime. Mentre leggevo, sentivo la pelle rispondere, il respiro cambiare ritmo.

Perché l’erotismo vero non è quello che mostra, ma quello che suggerisce. E in questa storia, ogni carezza, ogni sguardo, ogni desiderio espresso o trattenuto, è un atto sacro.

Mi ha colpita la delicatezza con cui l’autore ha saputo raccontare il desiderio femminile: non come oggetto, ma come soggetto. Lorena non subisce la passione: la sceglie. E questo, per me, è stato potentissimo.

Mi ha fatto pensare a tutte le volte in cui anche io ho desiderato essere toccate, tanto nel corpo, quanto nell’anima. Quelle scene risvegliano un fuoco interiore, quello che troppo spesso teniamo spento per dovere, per timore, per educazione.

Non sono solo scene d’amore. Sono attimi di verità. Di libertà. Di ritorno a casa, dentro di sé.

Cosa mi ha colpita?

La forza gentile con cui questo libro parla di libertà, come un atto d’amore verso sé.

Lorena non parte per fuggire. Parte per ricordarsi chi è. Quante volte, anche nei miei consulti con i tarocchi, vedo donne che chiedono: “Quando cambierà lui?“, mentre la vera domanda è: quando deciderai tu di essere la tua priorità?

E poi Málaga. La città stessa diventa un personaggio vivo, pulsante. L’atmosfera, i profumi, i colori, sembrano danzare con i sentimenti dei protagonisti.

Ho amato il modo in cui l’autore descrive i luoghi: sembra quasi di sentire il profumo della salsedine e il calore del sole sulla pelle. Per chi, come me, ama le simbologie e la magia degli spazi, Málaga diventa lo scenario ideale per un rito di passaggio.

Il cuore della storia

Oltre alla trama romantica ed emozionante, ciò che mi ha emozionata di più è la trasformazione interiore di Lorena. Quel momento in cui si alza, guarda la finestra e decide è potente. Il viaggio che intraprende è il simbolo del passaggio da una versione sbiadita di sé a una presenza piena, viva, autentica.

Cosa ho apprezzato meno?

Se proprio dovessi trovare un piccolo neo, direi che alcune descrizioni, pur bellissime, rallentano leggermente il ritmo narrativo in certi passaggi. Ma è una lentezza che, personalmente, ho accolto con piacere. Perché anche la lettura, a volte, deve rallentare. Come un respiro profondo.

Perché lo consiglio a te, che leggi questo blog

Se sei arrivata qui, su latuastellaguida.com, è perché cerchi risposte. Perché vuoi conoscerti meglio, ascoltare la tua voce interiore, capire dove stanno andando le tue stelle. Questo romanzo è per te.

Perché parla di coraggio, di consapevolezza, di amore. Ma soprattutto, parla della libertà di scegliere la tua strada. Anche quando fa paura. Anche quando sei sola. E chissà, magari leggendo Sospesi a Málaga, sentirai anche tu il desiderio di partire. O forse, più semplicemente, di restare. Ma con occhi nuovi.

Cosa mi ha lasciato questo libro

Mi ha lasciato la voglia di ascoltarmi di più, di non mettere in attesa ciò che mi chiama da dentro. Mi ha lasciato il sapore della salsedine sulla pelle, il calore di un abbraccio inatteso, il profumo di una primavera che non è solo fuori, ma anche dentro.

Mi ha regalato immagini che ancora adesso mi scorrono negli occhi, e pensieri che mi fanno compagnia nei momenti in cui ho bisogno di ricordare che la libertà è anche scegliere se stesse. Mi ha fatto sognare, riflettere, respirare. E, forse, anche cambiare un po’.

A chi lo consiglio

Consiglio Sospesi a Málaga di Víctor Volupté a tutte le donne che stanno attraversando un cambiamento, piccolo o grande che sia. A chi si sente sospesa tra ciò che era e ciò che desidera diventare. A chi ha bisogno di ispirazione per ricentrarsi, riscoprirsi, magari anche rinascere.

Lo consiglio anche a quelle donne che si giudicano troppo, ma desiderano nel profondo essere libere.

È perfetto per donne tra i 30 e i 60 anni, ma anche per chi è più giovane e ha già dentro di sé quella voce che dice “voglio di più, voglio me stessa”.

Lo consiglio a chi ama storie vere, emotive, profonde. A chi è attratta dall’introspezione, dalla sensualità, dai paesaggi caldi e dai ritmi lenti che sanno accogliere e trasformare. È una lettura che accompagna, conforta, risveglia. E a volte, ci mette davanti proprio a quello che avevamo bisogno di sentire.

Violette

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *